Il riconoscimento dello stato di handicap è definito e disciplinato nelle sue diverse graduazioni dalla Legge 104/1992.
Il primo comma dell’articolo 3 della Legge 104/1992 stabilisce che: “È persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che causa difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.”
Il terzo comma del citato art. 34, definisce la connotazione di gravità: “Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità.”
L’accertamento dell’handicap è effettuato dalle specifiche Commissioni operanti presso ogni Azienda Usl. Si tratta delle medesime Commissioni che accertano le minorazioni civili in materia di “invalidità civile”.
L’accertamento eseguito dalle Commissioni ASL sullo stato di Handicap può sostanziarsi nei seguenti giudizi:
- Persona non handicappata
- Persona con handicap (articolo 3, comma 1, Legge 104/1992)
- Persona con handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3, Legge 104/1992)
- Persona con handicap superiore ai 2/3 (articolo 21, Legge 104/1992)
I maggiori benefici previsti dalla legislazione anche in ambito lavorativo, sono correlati al riconoscimento dello stato di Handicap grave ex art. comma 3. L. 104/92.
Lo studio Legale Liberto è specializzato nella proposizione dei ricorsi innanzi al competente Giudice del Lavoro avverso i verbali INPS che hanno negato il beneficio richiesto in fase amministrativa.
Analogamente alla materia dell’invalidità civile, anche per l’accertamento dell’handicap ex L. 104/92, ci avvaliamo della collaborazione di medici legali di fiducia al fine di valutare i profili sanitari della pratica finalizzato ad un esito positivo dei ricorsi.